L'ARTE DEI DESIDERI


Artista inserita il 4 marzo 2015

La scheda é stata visitata 406 volte

Myra Aschenbach

Myra Aschenbach nasce e cresce a Milano negli anni Settanta, ma i suoi orizzonti si delineano subito più ampi. Comincia a viaggiare da bambina, assecondando gli impegni del padre pittore, e  ricorda come uno degli incontri più sorprendenti quello a casa di Oscar Kokoschka.

Dopo la laurea in Scenografia all’Accademia di Brera con Francesco Poli, muove i primi passi in teatro e collabora con due maestri del calibro di Dario Fo e Franca Rame. Proprio in teatro scopre la fotografia ed è colpo di fulmine. Si appassiona da prima ai vecchi dagherrotipi e alle complesse tecniche di stampa, ma si lascia via via coinvolgere dalle tecnologie più moderne. Studia, frequenta la scuola di Giuliana Traverso alla galleria Diaframma. Ottiene in fretta riconoscimenti e attestati professionali. Mentre completa la sua formazione a metà degli anni Novanta, lavora con due importanti realtà milanesi nel campo dell’arte. Kriterion, l’agenzia di Philippe Daverio che si occupa di progettazione e organizzazione di mostre d’arte contemporanea, e la galleria Refettorio delle Stelline, spazio che riserva un posto d’eccezione alla fotografia. Ispirata dall’ambiente che frequenta, Myra inizia la sua ricerca personale.

La visibilità arriva nel 2001 con la mostra Serial Killers: Loro! Tu? Io… curata da Denis Curti, direttore dell’ Agenzia Contrasto, allo Spazio-foto San Fedele di Milano. Il progetto viene selezionato e partecipa lo stesso anno, alla Biennale di Venezia. Da lì prende avvio la sua carriera e il suo nome entra nel circuito internazionale.

Sempre all’avanguardia, tablet e smartphone sono attualmente gli strumenti che predilige per le possibilità pittoriche che offrono. Di fatto il suo lavoro si inserisce nella nascente Iphoneography. Per la stampa sceglie carte preziose e tecniche raffinate. I temi che la affascinano sono la definizione dell’identità, l’ambiguità, il confine tra realtà e finzione. Sia nei ritratti di volti che nei paesaggi -i reportage di viaggio sono una categoria a sé- crea finte realtà, ricostruzioni oniriche, visioni.

 

myraschenbach@gmail.com